Il calcedonio è allo stesso tempo uno dei più vecchi e uno dei più rari tipi di vetro. È stato realizzato a Murano alla seconda metà del XV secolo e generalmente attribuito al maestro Angelo Barovier. Egli produceva i suoi articoli in calcedonio nel 1460. Per 500 anni il calcedonio ha affascinato il mondo. Gli articoli fatti in calcedonio sono fra i più preziosi nei musei più famosi di tutti i paesi. Benché Antonio Neri dedicasse proprio dodici pagine alla descrizione di questo vetro nel suo trattato del 1612, L’arte vetraia, le certezze e le difficoltà della sua produzione furono risolte solo da maestri muranesi e queste capacità si persero con la caduta della Repubblica Veneziana. Il segreto della produzione del calcedonio fu finalmente riscoperto da Lorenzo Radi nel 1856, però andò nuovamente perduto fino ai giorni nostri. Nel 1977 il maestro Loredano Rosin, lavorando con il fratello Dino, giungevano alla realizzazione di questo difficilissimo materiale, usando questo antico e storico vetro per produrre sculture fatte a mano in stile moderno.
Il calcedonio, come il nome indica, è un tipo di vetro che richiama le striature multicolore dell’agata zonata. I colori, le ombre e sfumature del misterioso calcedonio vengono dal processo chimico intrinseco ad ogni fusione di vetro. E’ una reazione dovuta all’effetto che l’argento ha sui minerali e le sostanze che si trovano nel vetro. Anche oggi la produzione del calcedonio è un processo costoso e imprevedibile, più simile all’alchimia che alla chimica. Mentre l’azione dell’argento sugli altri materiali di solito dà come risultato una serie di colori – tipo il porpora, il verde e un tocco d’azzurro – le sfumature esatte e le gradazioni delle striature non sono dominabili e variano totalmente, scultura dopo scultura e giorno dopo giorno. Ogni pezzo è un capolavoro unico e irripetibile che nasce dall’unione di un antico processo tecnico con il meglio della lavorazione moderna.